Terremoto, ancora una forte scossa: 4.8Evacuate otto case su dieci|La mappa Gli sfollati: «Mai negli hotel»|I videoRenzi: «Container pronti prima di Natale»

Terremoto, ancora una forte scossa: 4.8
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Renzi: «Container pronti prima di Natale»


Prosegue lo sciame sismico
In mattinata scossa di magnitudo 4.8

La terra è tornata tremare violentemente stamani alle 8.56. Il sindaco di Ussita: Nuovi crolli. Putin telefona a Renzi: «Pronti a maggiore assistenza».

Un’altra forte scossa ha colpito stamani alle 8.56 il centro Italia. È stata di 4.8 la magnitudo del terremoto con epicentro nella provincia di Macerata tra i comuni di Acquacanina, Fiastra e Bolognola. Il calcolo è stato aggiornato in tarda mattinata dall’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che in un primo momento aveva parlato di un sisma di potenza 4.7. Il sisma, che si è sentito molto forte tra Marche e Umbria ed è stato avvertito anche in alcune zone della Capitale, è avvenuto a una profondità di 10 chilometri. Dal 30 ottobre, sono state oltre 1100 le scosse, certifica l’Ingv, e si è verificata una deformazione del suolo che si estende per un’area di circa 130 chilometri quadrati. Paura anche in Toscana: una scossa di terremoto di magnitudo 3.1 della scala Richter è stata avvertita martedì mattina con epicentro Montorsoli a Castelfiorentino (Firenze). Il sisma, durato 29 secondi, è stato registrato alle 11.47 a 7,5 chilometri di profondità. Pochi minuti più tardi c’è stata un’altra scossa di 2.6. Al momento non vengono segnalati danni a persone o cose.
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«Qui sta crollando tutto»
«La scossa di stamani è stata fortissima, il maresciallo dei carabinieri mi dice che ci sono stati altri crolli in paese, e si vede del fumo»: così ha commentato a caldo il sindaco di Ussita (Macerata) Marco Rinaldi. «È un calvario, non finisce mai», aggiunge. «Ieri sera sono sceso a Porto Recanati per incontrare i miei sfollati negli alberghi: la scossa me l’ha raccontata in diretta al telefono un allevatore. Ora cerco di andare su, ma le strade sono un disastro...». Affranto anche Mauro Falcucci, il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, epicentro della prima forte scossa di mercoledì scorso: «Qui sta crollando tutto, e quello che non crolla è pericolante: il paese sembra raso al suolo. Per fortuna l’ultima famiglia, che aveva la casa agibile, e l’ultimo albergatore si sono convinti ieri ad andare via: restano cinque allevatori, che non possono allontanarsi dal bestiame». Ma «servono con urgenza tensostrutture per le stalle, e un container per il Municipio- chiede Falcucci - ora siamo in tenda a 2 gradi sotto zero». In difficoltà pure Giuliano Pazzaglini, il sindaco di Visso, il paese montano devastato del sisma del 30 ottobre: «Non lo so se ci sono stati nuovi crolli, stiamo verificando con i tecnici un paio di situazioni urgenti, ma la scossa l’abbiamo sentita tutti quei pochi che siamo rimasti a Visso, è stata forte», sottolinea il sindaco. E poi aggiunge: «Ho sentito qualcuno sostenere che alle scosse ci si abitua, ma quando mai...». Cerca di incoraggiarli Antonio De Caro, sindaco di Bari e presidente dell’Associazione nazionale Comuni italiani: « «È un momento importante per il Paese ed è giusto che i cittadini si affidino ai sindaci, che hanno la responsabilità di guidare le loro comunità. Come diceva oggi Giuliano Pisapia, che è stato sindaco di Milano, la vita è fatta di case, di scuole, di chiese dove magari la domenica ci riuniamo, ma è fatta soprattutto di rapporti tra le persone, di comunità, di modo di stare insieme, che è l’anima della comunità che per fortuna il terremoto non può distruggere».
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Danni anche a imprese agricole e allevamenti
E, oltre ai danni inestimabili per ora al patrimonio abitativo e artistico, ci sono anche i danni all’economia dei paesi travolti dal terremoto. Secondo una stima di Coldiretti, sono circa tremila le aziende agricole che nei Comuni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo hanno subito danni strutturali gravi. Mentre, stando alle stime dell’associazione Aidaa, sarebbero oltre un centinaio gli allevamenti che hanno subito danni irreversibili a stalle ricoveri e si pensa che siano oltre 30.000 i bovini ed altrettanti gli animali da reddito (ovini carpini e suini) a rischio ricovero nei prossimi giorni.
La solidarietà di Putin e Abu Mazen
Solidarietà per le popolazioni colpite dal terremoto è stata espressa anche dal presidente russo Vladimir Putin che ha telefonato al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Nel corso del colloquio, Putin ha espresso la sua vicinanza alle persone ferite nel terremoto «avvenuto nelle zone centrali dell’Italia e ha confermato la disponibilità» della Russia a «fornire gli aiuti necessari per le conseguenze della calamità naturale»: lo riferisce il Cremlino in una nota. Preoccupazione è stata espressa pure dal presidente della Palestina, Abu Mazen, in un colloquio con il capo dello Stato, Sergio Mattarella:«Siamo sicuri della capacità di vostro paese di superare questo momento difficile», ha detto Abu Mazen.
copyhttp://www.corriere.it/cronache/16_novembre_

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