A MILANO
Sisma, Renzi: impensabile che per stabilità Ue crollino scuole
Diecimila sfollati in auto|Foto
«La mia casa distrutta»
al politecnico
Sisma, Renzi: «Impensabile che
per la stabilità Ue crollino le scuole»
Il presidente del Consiglio ha illustrato a Milano il progetto Casa Italia, il piano nazionale di lungo termine per la prevenzione contro i terremoti allo studio del Governo. Il rettore Giovanni Azzone sarà project manager del progetto
Matteo Renzi al Politecnico di Milano (Lapresse)
«È
impensabile che, per la stabilità europea, crollino le scuole». Lo ha
detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, intervenendo al
Politecnico di Milano. «Per decenni l’Italia non ha pensato al futuro,
siamo bravissimi nelle emergenze, ma ora è necessario un piano di
redenzione che, nell’arco di due generazioni, metta in sicurezza il
Paese», ha dichiarato Renzi. Il progetto Casa Italia «lo vogliamo fare
senza colore politico», deve essere «un luogo tecnico al servizio della
politica», «un progetto di tutti per dare al Paese una struttura stabile
e non inseguire le emergenze. Tutto quello che servirà in termini di
soldi lo metteremo. Noi lo trasformiamo in un dipartimento di Palazzo
Chigi». «Per la prima volta Palazzo Chigi mette in piedi una struttura
tecnica - ha aggiunto il premier - che deve andare oltre tutti i
governi, deve mettere ordine tra i dati, anche quelli del passato in
modo sinergico». «Giocare insieme e fare di questo tema un tema politico
- ha concluso - è la scommessa di questo post terremoto». Il nostro
Paese «in Europa non può essere come la Bella Addormentata, che va al
tavolo e prende appunti», ha detto Renzi, sottolineando come, in
passato, sia la sinistra che la destra abbiano commesso errori in sede
europea.
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Renzi al Politecnico
Il
presidente del Consiglio ha illustrato a Milano il progetto Casa
Italia, il piano nazionale di lungo termine per la prevenzione contro i
terremoti allo studio del Governo, che sarà poi presentato ufficialmente
lunedì a Palazzo Chigi. Ad attenderlo il prefetto Alessandro Marangoni e
il rettore Giovanni Azzone, al quale il 2 settembre scorso il premier
ha chiesto - e lui ha accettato - di diventare project manager del
progetto. Nell’aula magna del Politecnico un centinaio di persone, tra
rappresentanti degli studenti in senato accademico e consiglio di
amministrazione e dottorandi. «Vogliamo essere bravi nella prevenzione
anche se occorreranno anni - ha aggiunto Renzi -. Se riusciamo a
prevenire possiamo fare dei passi avanti, anche se il rischio zero non
esiste».
L’appello ai giovani
Renzi
si è poi rivolto agli studenti presenti: «Voi avete una responsabilità
sociale - ha concluso -, perché l’ingegneria è strumento che previene e
l’architettura è elemento di ricucitura urbana». Da qui l’appello ai
giovani ingegneri e architetti: «C’è molto da fare per prevenire - ha
detto -, non lasciatelo fare solo ai politici, voi (futuri architetti ,
ingegneri e designer, ndr)
sentite la responsabilità della vostra missione. Si chiama Casa Italia
perché deve riguardare tutti». «Il governo della Repubblica vi sta
chiedendo un aiuto, vi stiamo chiedendo di fare una opera di servizio
pubblico, di servizio civile» e di contribuire alla ricostruzione
dell’Italia centrale devastata dal terremoto e al progetto Casa Italia
per la messa in sicurezza del territorio. «È un progetto che durerà
almeno per due generazioni», ha concluso.
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Terremoto, quando la terra si spacca: le crepe sul suolo e nei palazzi
«L’Europa oggi ha sede a Norcia»
«Per la prima volta stiamo usando questa discussione per dare
indicazioni alla politica. E la qualità degli ingegneri italiani è
straordinaria. Ma per la prima volta pensiamo a una sorta di servizio
civile perché la bravura deve essere messa al servizio del Paese».
Secondo Renzi, il piano Casa Italia «è destinato a sopravvivere a
questo governo». Renzi ha sottolineato l’importanza dei «borghi» in
Italia: «L’Europa oggi ha sede a Norcia, e non solo perché anche
l’Europa va ricostruita, ma perché i borghi sono l’anima del nostro
Paese».
L’alluvione a Firenze
«Questo nostro incontro avviene 49 anni e 364 giorni dopo un terribile
evento, l’alluvione di Firenze», ha ricordato Renzi. «Allora accadde una
reazione bellissima, quella degli angeli del fango - ha concluso -. Ma
ancora oggi sulla prevenzione idrica non è stato fatto molto».
Il rettore: integrare le informazioni e creare un sistema di dati
«Dobbiamo
rendere la nostra attenzione per la casa uguale a quella che abbiamo
per la nostra salute: qualcosa che dobbiamo prevenire e non curare», ha
detto il rettore del Politecnico di Milano e project manager di Casa
Italia Giovanni Azzone. «Per prima cosa bisogna sapere se si è sani o
malati, quindi servono una serie di dati e informazioni che ci aiutano a
capire come siamo messi - ha aggiunto -. La prima fase del nostro
progetto sarà quella di cercare di sistematizzare le tante informazioni
che ci sono, che fino ad oggi non sono state integrate». L’obiettivo è
quello di avere «un sistema di dati che ci permetterà di conoscere la
vulnerabilità dei Comuni italiani e delle strutture che ci sono e così
avremo gli elementi per capire come siamo messi».
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I fondi per lo smantellamento di Expo
Per il post Expo «non vi preoccupate, i fondi ci sono», ha ribadito Renzi,
lasciando il Politecnico di Milano, dopo l’incontro con i dottorandi
dell’ateneo. In particolare, serviranno 9 milioni di euro per la
liquidazione di Expo Spa e altri 8 milioni per trasferire nelle aree di
Rho Pero le facoltà scientifiche della Statale di Milano. «Vedo con
piacere che c’è proficua unità d’intenti - è il commento del sindaco
Giuseppe Sala -. Con l’impegno diretto del sottosegretario De Vincenti
e del ministro Martina si sta risolvendo rapidamente il tema dei
finanziamenti per il campus dell’Università Statale e per la chiusura
dei conti di Expo. Sinceramente non ho mai dubitato che avremmo trovato
una soluzione efficace».
La bicicletta viola
Poi
Renzi è partito per il Varesotto, per visitare diverse aziende,
partendo dalla storica ditta di biciclette da corsa Colnago di Cambiago
(Milano). Il premier ha incontrato i due titolari dell’azienda, Ernesto
Colnago e la figlia Anna, e poi è entrato negli uffici a salutare tutti
i dipendenti. «Mi sento come un bambino, come fosse un giorno di
vacanza» ha detto mentre visitava lo showroom dell’azienda. Il titolare
lo ha poi omaggiato di una bicicletta appositamente confezionata per
lui: «è una city bike di colore viola, per la Fiorentina - spiega
Colnago - il Presidente ha detto che stamane ha corso undici chilometri
sul tapis roulant e che quando si sarà rimesso in forma si sentirà
all’altezza di questa bici». Il premier, prima di lasciare l’azienda, si
è fermato davanti alla bicicletta del campione Giuseppe Saronni
(presente alla visita) e ha detto «questa mi emoziona davvero». La tappa
successiva è stata all’Illva, l’azienda che produce il liquore
«DiSaronno», e poi alla Tci sempre a Saronno. Nel pomeriggio Renzi sarà a
Mantova per l’iniziativa «Omnia vincit amor: da Mantova capitale della
cultura per l’Europa delle città».
3 novembre 2016 | 10:11
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